Studio svolto dagli studenti del III° anno del corso Design Comunicazione Visiva e Pubblicitaria (grafica) dell’ISIS F. Enriques di Castelfiorentino in tirocinio formativo presso Open Flow
ANALISI E RELAZIONE
A cura di: Chiara Giusti, Domenico Morrale e Metteo Kaceli
Versione: 1.0 del 25 Maggio 2021
Questa relazione ha lo scopo di analizzare, inquadrare e di far capire cos’è e come funziona un coworking e incluso cosa comporta tra vantaggi e svantaggi. Inoltre abbiamo fatto un confronto tra le diversità e le similitudini tra il modello coworking e il modello Polo Tecnologico.
Il coworking è un nuovo stile lavorativo che sta prendendo piede in molti ambiti d lavoro.
Il significato letterale del termine Coworkng è “lavoro condiviso”, dove i liberi professionisti, sia settori affini o settori diversi, condividono un ambiente di lavoro, spesso situato in un open space con la presenza di altre persone con cui condividono l’esperienza lavorativa.
Questi spazi condivisi permettono di lavorare in modo indipendente sui propri progetti, mettendo anche a disposizione le proprie competenze specifiche favorendo così network e relazioni di collaborazione.
Il luogo in cui viene svolto il coworking, solitamente presenta numerose postazioni di lavoro organizzate in uffici e spazi condivisi, complete di arredamento da ufficio con scrivanie, sale riunioni, aree di relax e ristoro con bande internet e tutti gli altri servizi, quali luce riscaldamento e climatizzazione.
Un coworking non indica solamente la condivisione di spazi, ma anche la creazione di una comunità di coworker che spesso viene costruita in modo naturale ancor prima dell’apertura del luogo fisico di lavoro.
Tra i benefici che presenta il coworking, si possono citare: l’accesso di spazi di lavoro servizi correlati e costi contenuti, la possibilità di usufruire di spazi di lavoro temporanei distribuiti sul territorio, la possibilità di usufruire di spazi e servizi anche per tempo limitato, nonché la potenziale nascita di collaborazioni, crescita individuale e professionale.
Il coworking offre quindi un sicuro vantaggio economico (risparmiare sull’affitto, riduzione di costi generali…) e un vantaggio sociale, ossia quello di dar vita ad un luogo intellettualmente attivo e di enorme arricchimento culturale con uno scambio di nozioni ed idee con le altre persone e figure professionali, favorendo così la nascita di nuovi contatti e anche opportunità di lavoro.
Il modello di lavoro di coworking si adatta bene a persone creative, curiose, con valori di apertura interpersonale sia liberi professionisti che freelance singoli o in gruppo, che possono essere per esempio: grafici, programmatori, designer, web designer…
Un altro vantaggio importante è che gli orari degli ambienti di coworking sono solitamente molto flessibili, questi spazi sono spesso aperti anche 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e questo permette agli altri utenti di potersi gestire il proprio tempo di lavoro, senza dover per questo creare disagi.
Il coworking però, come ogni cosa, ha anche degli aspetti negativi. Sicuramente uno tra questi è la difficoltà nel trovare un momento di privacy in questi spazi a volte colmi di persone e di movimento. Questo seppur possa sembrare a molti un aspetto di secondaria importanza, in realtà potenzialmente può impedire ad alcuni particolari professionisti di utilizzare queste realtà. La circolazione di notizie, infatti, all’interno di un open space come quello che caratterizza le strutture di coworking, potrebbe essere controproducente per chi necessita di assoluta privacy. (fonte QuiFinanza)
In aggiunta, questi spazi possono presentare numerose fonti di distrazione rendendo difficile concentrarsi con le proprie attività soprattutto negli ambienti con scrivanie condivise e troppo affollamento.
Dal punto di vista finanziario, gli spazi di coworking sono ideali per i professionisti che desiderano ridurre al minimo i costi iniziali dell’affitto di uno spazio perché possono essere affittati mese per mese senza impegni.
La recente pandemia Covid-19 ha messo in ginocchio diversi settori, uno di questi è il settore del coworking limitato dalle normative in materia lockdown e restrizioni alla permanenza in luoghi di lavoro al chiuso, anche se a fine 2020 e nonostante il Covid, Il numero di spazi di coworking è cresciuto di 40 sedi, situate maggiormente nel Nord Italia.
La pandemia ha portato all’aumento del fenomeno dello smartworking, e di conseguenza del coworking, perché i liberi professionisti nelle proprie abitazioni possono avere delle distrazioni o cattive abitudini (esempio lavorare in pigiama) che in un luogo di lavoro condiviso non si possono avere.
In Italia, nel 2010 si potevano contare appena 10 spazi. Oggi la situazione è cambiata: gli spazi condivisi sono circa 700, diffusi nella maggior parte delle città italiane e provincie del centro nord. (fonte: Flex Working)
I Poli Tecnologici…
Un modello d’organizzazione di lavoro affine al modello di coworking è il Polo Tecnologico, un insieme di imprese, start up e spinoff universitari attive nell’ambito delle ricerche e tecnologie.
Nei Poli Tecnologici, l’università aspira a integrarsi nel campo lavorativo e i settori più presenti sono:ICT, robotica, microelettronica… A differenza del modello del coworking, il polo tecnologico favorisce l’aggregazione di aziende legate al tema universitario.
Un altra diversità tra i due modelli di lavoro, sta che nel Polo Tecnologico si trovano aziende già formate, mentre nel modello di coworking, si ha un insieme di liberi professionisti che lavorano in modo autonomo.
MAPPATURA TERRITORIALE
Area analizzata: Prov. Firenze, Siena e Pisa
A cura di: Filippo Tarchi e Lorenzo Haderi
Ultimo aggiornamento: 26 maggio 2021